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Nella silloge di poesie "Scritti senz'anima", Sarah Baciocchi propone un viaggio lirico in una dimensione d'oscura apparenza esistenziale, come ad affrontare un'inevitabile dispersione nel Nulla, come a svanire in una "lucida apatia", in un lento dissolvimento dove sono annientati tutti i pensieri, in un costante vaneggiamento, immaginando il Nulla, rimanendo "senza parole"...